sabato 21 maggio 2011

La grillite, ma cos'è?

Grillo tra gli Indignatos spagnoli (guarda il video su la repubblica).

Mignolo, aiuto! Aiutoooo! E’ arrivata la grillite! Scappiamo!
No, non scappiamo? Ah, restiamo! Ok, Mignolo, restiamo e ascoltiamo…

Cos’è la grillite? E’ una patologia nuova, una malattia misteriosa che ora esplode e contagia tutti. Nel bene e nel male, tutti ne son venuti o ne verranno a contatto. L’hanno scoperta da poco: ora è su tutti i media! Ora è sotto gli occhi di tutti. Spero resti visibile a lungo.
Sì, ma cos’è ‘sta grillite? Allora, si sa ch’è un morbo contagioso che si diffonde in fretta grazie agli strumenti del web. Basta lo starnuto virtuale (il tweet) di pochi untori, che si trasmette subito a nuovi giovani predicatori. Oggi, basta un niente per amplificare la grillite. State attenti a come usate i social! Taaac e siete contagiati!
Ok. Ma chi trasmette questo morbo? Come funziona? Il morbo è un mutageno positivo e propositivo per il DNA atrofizzato del popolo. Il mutageno in questione è un trasposone che salta di qua e di là e trasmette voglia di cambiamento. Voglia di libertà. Voglia di essere ascoltati. Voglia di democrazia vera. La grillite è una patologia nuova. Si trasmette come uno tsunami. Non ha un epicentro. Non è endemica. Non ha un focolaio. E’ delocalizzata, pandemica, virale.  E’ stata incubata per tanti anni ed ora esplode simultaneamente in tutto il Mediterraneo. E’ il nuovo flagello per i potenti e le caste! La grillite fa paura ai corrotti, fa paura alle mafie, fa paura ai potentati.
A te fa paura? A me no! Anzi. Ben venga questa grillite!
Dobbiamo vaccinarci? Assolutamente no! Lasciati contagiare! Fa parte di te. Il tuo sistema immunitario non reagirà, a meno che tu non sia debole, compromesso o acritico. Se sviluppi i giusti anticorpi e la giusta resistenza contro lo schifo che c’è nel mondo, in Europa, in Italia imparerai a conviverci e vedrai tutto con occhi diversi. La grillite è uno schiaffo alla mente atrofizzata, dopata. Fa salire l’adrenalina! Dà la carica giusta. Insomma, è una botta di vità!
Mi hai convinto. Ora che faccio?
Hai presente quel tasto blu con la F? O quello con l’uccellino? O quell’altro ancora? Bene! Cliccalo! Condividi la grillite! Facciamo che diventi acuta e che non si possa più nascondere il fatto che in giro, ora anche in Spagna, c’è voglia di ammalarsi di democrazia dal basso e libertà! Rendiamo virale questo concetto e creiamo un buzz democratico sulle idee “grilline”, sviluppate in coro da Grillo e da tutti gli altri contagiati! Caro untore del 2011, non restare in disparte!
Attivati con un click!

giovedì 19 maggio 2011

Pizza primavera, con salame ungherese...

Mignolo! Odi gli augellini far festa?
Cinguettano per le amministrative. Loro hanno vinto, gli italiani un po’ meno…
4 sì al referendum!

Oggi sole e brezza cosentina: voglio trascorrere la mattinata all’aperto a scrivere due-righe-due, senza pensare al concorso universitario, che langue scandalosamente da mesi dietro a proroghe tipicamente italiane, all’articolo sulla farmacovigilanza, che è in dirittura d’arrivo e alle decine di candidature e offerte sottocosto per le traduzioni. Pace e relax. Ora non si labora per qualche ora almeno… Dopo, semmai, si prega di nuovo per un posto nel mondo, magari fisso. Oggi mi do alla scrittura creativa, ai voli pindarici, che mi piacciono tanto e alle battute vere, non quelle di una cartella traduttiva, spazi inclusi.
Fuori scoppia la primavera:  gatte in calore, grilli che rompono dalle 5 Stelle del mattino e Api che ballano la samba intorno ai meli in fiore, senza decidere da quale fiore suggere. E’ un’esplosione di vita e biodiversità e godo nello spaziare con lo sguardo tra un paesaggio virtuale, che scorre sul desktop e quello magnifico, profondamente e pittoricamente reale, delle mie colline cosentine.
Sono passati un sacco di mesi dall’ultima menata politica scritta sul blog ed eccomi di nuovo qua, a dare l’ennesima manata riflessiva sul futuro atto referendario, un po’ per pubblicizzare la mia nuova vetrina sul web, il qui presente superblog multiuso, un po’ perché è cambiata l’aria in Italia, come ha scritto la cara Concita nel suo editoriale (http://concita.blog.unita.it/aria-nuova-1.294016) e soprattutto perché ho nuovamente accolto il messaggio di Grillo di intervenire in prima persona per il cambiamento. Condividere su FB gli URL di altri non è proprio il massimo. Meglio creare idee, che copia-incollare quelle d’altri, anche se geniali e meritevoli. Dopotutto, è vero o non è vero (come dice sempre Di Pietro) che bisogna sempre porgere un’altra guancia? E’ vero o non è vero che è meglio metterci la faccia, piuttosto che il cu.o? Anche se di questi tempi molti pensano il contrario. Porgete per favore, che io metaforicamente parlando, porgo e mi sfogo scrivendo.
Da dove comincio? Ah, già dalla primavera… Fuori scoppia la primavera, ma… Ma… Non è uguale in tutto il Mediterraneo.
In Italia, la primavera è la classica pizza napoletana con bufala, rucola, prosciutto e grana di serie B. La primavera italiana è ancora una volta un pot-pourri (vaso-marcio) di immondizia puzzolente, abbandonata su strade o terreni campani privi di contadini, ormai disincentivati a coltivare; terreni ricoperti di pannelli e pale eoliche senza incentivi. Una pizza semplice, purtroppo sofisticata. Terreni malati che producono un biologico che non è affatto tale. Terra distrutta e falde avvelenate a go-go. Dico io, ma i Verdi non esistono in Campania? Dovrebbero fare man bassa di voti, o no? Forse il campano medio, come tanti italiani, se ne strafrega dell’ambiente e si accontenta di bere acqua clorata e privatizzata dalla fontana. Forse dormirebbe con le scorie in camera da letto come il nostro caro tumor-free Veronesi. Lui dice così perché ha i suoi interessi da difendere: gli fa comodo avere nuovi malati da consolare e trattare. Guai se si scoprisse un sistema per guarire il cancro! Oddio! Che fine farebbero i magistrati milanesi? A Veronesi, dategli pure il 5 per mille all’IEO, che così ci finanzia altri spot pubblicitari, mentre per il cancro continuate ad avere fiducia in Berlusconi, che promise di debellarlo in 3 anni. I tre anni stanno passando… Secondo me, se si facesse da parte lui, faremmo un passo avanti… Sto divagando come sempre. Non ho mai preso il brevetto per i voli pindarici. Salto di palo in frasca, ma al contempo conservo un pensiero irregolare, divergente e clandestino, che mi protegge dalla direttiva minzol-fediana fatta di censure e disinformazione. Direttiva che non vuole che si parli della festa che si terrà qualche giorno prima del mio compleanno, il 16 giugno…
Quale festa? Aspe’! Mo’ te lo dico. Come? Non ne sapevi nulla? Bene. Allora, torniamo alla nostra pizza connection. Il 12-13 giugno ci sarà un’allegra pizzata di gruppo. Siete tutti invitati! Non mi fate indire un referendum per capire chi viene e chi no. Venite tutti, c’è posto per oltre 25 milioni di italiani, sardi compresi, anche se hanno già dato alla grande. Bravi, ben fatto!  La primavera farà presto i conti con 4 nuovi referendum e spero tanto cedi il passo all’estate incamerando 4 sì. Due contro la privatizzazione dell’acqua, uno contro il legittimo impedimento e uno contro il nucleare in Italia, che nessun cittadino vuole. In Sardegna il 97% ha detto no al nucleare. Ripeto: B-R-A-V-I!

Intanto, fuori è scoppiata la primavera araba, proprio bella e radiosa come quella ungherese di 50 anni fa, quando gli studenti e gli operai scesero in piazza a Budapest e morirono in 30.000. Porterà al cambiamento? Spero proprio di sì! Prima l’Egitto, poi la Tunisia, la Libia ora la Siria. Magari l’Iran… Tutti paesi che si affacciano sul mare Nostrum! La democrazia, come uno tsunami, si trasmette via mare! Spero presto coinvolga altri paesi del Mediterraneo, Italia compresa. Bravi i ragazzi arabi del web che hanno twitterato la loro voglia di libertà nelle qasbah del partito. Loro sì hanno servito una pizza saporita e rivoluzionaria! Hanno saputo mettere salame ungherese a profusione, sebbene sia contrario al loro credo, privo di salsicce e prosciutti. Poco importa. Pur di assaporare aria nuova, si deliziano di profumi nuovi e suini. Così si fa. In Italia, manco sanno cosa ca…o sia un tweet o un post. Vabbé, lassiamo perdere… Non siam mica qui a fare la permanente al porcospino (come direbbe Crozza-Bersani)!
Parliamo del referendum e lasciamo perdere i Salamini e i salamelecchi.  Noi siamo un popolo che quest’anno festeggia 150 anni di pizza primavera (anche se alcuni vorrebbero ci fosse solo rucola sopra) e non possiamo permetterci (non ancora) di impugnare il salame senza avere l’approvazione e il riconoscimento dell’ONU e l’aiuto dei 5 potenti del consiglio di sicurezza. Per la no-fly-zone c’è tempo. Se continua così basta aspettare il fallimento dell’Alitalia.
Noi la rivoluzione dobbiamo farla in modo democratico, a colpi di voto.
 Togliamo una mozzarella di bufala sofisticata alla volta e mettiamoci quella deliziosa, che ha fatto storia. Il cambiamento è possibile. Lo ha decretato l’esito di queste amministrative. Il popolo italiano è stufo del berlusconismo, di una politica fatta di soldi e di un parlamento interessato solo alla poltrona. Non votiamo più il Berlusconi di turno e diamo fiducia ai giovani. Per il futuro, ci sarà un’estate di grilli e formichine. Ascoltateli!
Togliamo una scaglia di grana ammuffita alla volta! Tra un po’ avremo la possibilità di dire no a 3 schifezze che questo pseudogoverno vuol propinarci: acqua privata, legittimo impedimento e, se rimarrà ancora valido, il nucleare in Italia. Diciamo sì per abolire le scaglie legittimamente  indigeste, privatizzate e radioattive.
E infine, togliamo un po’ di prosciutto ricolorato e aggiungiamoci un po’ di salame ungherese! Facciamo sì che questa pizza primavera sia un po’ più internazionale e dal gusto rivoluzionario: diffondete i vostri tweet corali tra i vostri cari e amici, fate sapere agli italiani che hanno ancora la possibilità di farsi bagnare dall’ultima onda dello tsunami di questa primavera mediterranea e andate a votare sì al referendum del 12-13 giugno!
Mignolo, hanno vinto per davvero? Cosa? Ah, una pizza ungherese… E il salame? Ah, capisco, l’ha portato Beppe…

domenica 25 luglio 2010

Invictus o vinti?



Mignolen! Achtung, bitte! SPRECHEN SIE DEUTSCH? Nein!?
Ach ja, du bist eine kleine Italiener...

Ecco, ci risiamo. A cicli regolari, inevitabilmente si ripete. Una sensazionale, quanto incomprensibile strage di poveracci calpestati e uccisi dalla massa impazzita! I giornalisti si leccano i baffi! Gongolano di felicità repressa e finta preoccupazione. Dopo l'Heysel nel lontano '85 (39 morti), Sheffield nell'89 (96 persone), l'Arabia Saudita nel '90 (1426 persone!) e così via, oggi tocca a Duisburg, una città tedesca, forse maledetta, che ha richiesto l'ennesimo tributo sanguinoso (vedi la strage mafiosa prima e il sacrificio di oggi, prima del debutto della pagana Love Parade): ben 19 ragazzi son rimasti uccisi da un attacco di panico collettivo, cui ha contribuito a quanto pare la disarmante disorganizzazione tedesca. Se anche la Germania combina 'sti casini...
Se non ricordo male il flusso acquista velocità quando c'è un restringimento. Se tutto è bloccato si crea una pressione crescente. Quel tunnel non reggeva tutte quelle persone ed è successo il macello.
Quando troppi esseri umani vengono incanalati, stipati come sardine e fisicamente costretti in uno spazio ristretto, claustrofobico e afoso come non mai, il cervello se ne va in tilt e comincia a urlare insistentemente "Scappa!" in tutte le lingue del mondo. Per imitazione succede il patatrack. Aumentano pressione e febbre (non quelle da palco, più avanti, alla fine del tunnel) e l'unica certezza che emerge è che, insieme alle migliaia di persone che iniziano a scappare, gli uni sugli altri, ci scappa infine anche il morto. Anzi i morti. La corsa per la vita e l'amore, diventa una brutta maratona di cadaveri... Poveri sfortunati che non ce l'hanno fatta. In 19 son rimasti uccisi!
Tra i cadaveri, però, a quanto pare, ce n'è uno più importante: una sfortunata ragazza di 21 anni di Brescia. Probabilmente, di razza bianca, di brava famiglia e, sicuramente, perché l'ha detto la Farnesina, di nazionalità italiana (non padana). Quindi, per il semplice fatto d'esser italiana merita uno status speciale. Non è la prima volta, né sarà l'ultima, che un defunto, oggi semplicemente connazionale, mentre qualche settimana fa connazionale e famoso (penso a Tarricone e a tutti i servizi strappalacrime dei giorni successivi al suo sfortunato volo) acquisti uno status particolare ed emerga rispetto alla morte comune, banale o ignota e sconosciuta di altri poveracci indegni di finire sui media.
Se poi parliamo di un militare connazionale ucciso in missione, diventa "lassafaddio" automaticamente un eroe, anche se probabilmente ha contribuito direttamente o indirettamente all'uccisione di persone nella sua missione di "pace" e veniva per ciò retribuito con lo stipendio di tre ricercatori (italiani). Ma tornatevene tutti in patria a morire di anonima vecchiaia in santa pace!

Con tutto il rispetto per la famiglia, gli amici e i conoscenti di Pietro e con tutto il rispetto per la morte brutta e inspiegabile di Giulia, vorrei scrivere pacatamente che ne ho le scatole piene. Detto "papele papele": mi girano i cosiddetti gioielli ogniqualvolta sento i media che partono con la conta dei morti, spesso suddivisi per nazionalità. Odio vedere una notizia acquistare forza e pathos nei giorni successivi solo ed esclusivamente perché tra i morti c'è scappato un connazionale o gente "famosa"... La odio perché non si dà risalto ad altre notizie più importanti e meritevoli. Colpa dell'infotainement dettato da Minzolini e Fede, voluto dalla P2/P3? Forse sì.


Concludo. Muoiono quotidianamente innocenti in paesi di guerra, cinesi in miniera, africani per inedia. Muoiono indiani di malattia, giapponesi di solitudine, sudamericani di droga. Muoiono tutti, da sempre, in tutto il mondo. Un morto è doverosamente soltanto un morto. Niente più, niente meno. Non è la nazionalità a farne un morto migliore. Non è la spettacolarizzazione della sua morte a renderlo meno morto. Talvolta, il morto sarà importante e famoso e allora gli si dovrà rispetto se la sua vita è stata meritevole, l'oblio se non era che un pezzo di merda. Talvolta avrà senso parlare di una morte bianca o di una vera morte eroica, ma vi prego lasciate perdere il concetto di italianità solo per ricamare sulla notizia. Giornalisti, fatela finita! Muore l'Uomo, mai l'italiano. Se muore l'italiano è perché l'uomo non ha saputo evitare una guerra tra popoli.

Mignolo. Vieni qua che ti traduco quanto detto prima...

giovedì 6 maggio 2010

La fuga di un cervello...

Mignolo. 
Sto ponderando. Dopotutto sono un secchione... 


Mignoloooo! E smettila di strusciarti addosso!

Metodo Falconaskij. Una stanza. Una poltrona. Seduto sulla poltrona, con gli occhi chiusi. Primo piano sul volto di un uomo. Il mio e... Non funziona. Riprovo. Apro gli occhi. Osservo lungamente. Il muro, il soffitto, la finestra e... l'esterno. Ci siamo! Eccolo che arriva! Zac! Avverto inconsciamente il nulla cosmico e finalmente... il distacco!

La grande fuga di un cervello. Il mio. Da Bari. Levito per un po' nella stanza e infine mi decido. Spicco il volo, esco dalla finestra e mi dirigo verso nuovi orizzonti. Vado a Milano. Forse a Roma. Sono un cervello attivo, ma anche stanco. Non aspiro all'estero. Non ancora. Voglio semplicemente allontanarmi per un po' da me, cioè... da quel che resta di me, dal mio corpo un po' banale, un po' funzionale, che non ha mai fatto audience e non è famoso.

Ne voglio uno nuovo. Ora ricordo... L'avevo visto ieri sera in TV, in fascia pro-tetta. Un gran bel corpo! Il corpo ritenuto perfetto dall'italiano medio (mentre dall'italiano mignolo un po' meno). Non il corpo che pensate! Questo è tutto curve, tette, labbra e culo da audience! Niente a che vedere con Brat Pitt e Raul Bova. Questo è il corpo di una PUPA che comanda! 


Di una pupa... senza cervello! Dunque libero...

Lo prendo! Zac! Sono dentro. E' finalmente mio!

Non se n'è accorto nessuno per il momento.
Ok. Per non destare sospetti dovrò comportarmi come fanno tutte le pupe...
Giusto. Ma come fanno tutte le pupe? Ve lo dico io. L'ho visto ieri sera in Tivì (o Tivù) in Pupe & Secchioni... Hot. Quindi? Fanno veramente...Hot. Nel bene e nel male. E' tutto un agitarsi di siliconi, monti di Venere e lati B, che ormai sono completamente visibili in chiaro. In chiaro! Uno schifo... Se penso a come sta mutando nuovamente la televisione italiana e il senso del pudore mi sento disgustato. Intendiamoci. A me vedere una bella donna hot piace, ma ci sono tanti bei cristiani, bambini, ecc che non meritano queste cose. Quest'anno le Pupe sono più "professioniste" che mai. Basta che ci sia una telecamera (e il secchioncello di turno, sennò non vale) che escono dal rigor mortis e si agitano come la coda mozzata di una lucertola. Sbattono le tette in faccia ai poveri bagarozzi e gargarozzi vari con il quoziente da 160, il rapporto (sessuale) pari a 0 e la sottrazione della dignità elevata all'ennesima potenza, come quella inesistente nei loro lombi frustrati. Frustrati perchè non quagliano. Non possono o non riescono. Forse non è scritto nel contratto. Ti faccio vedere il paradiso, ma poi ti ributto in purgatorio insieme a tutti i falegnami a lavorar di sega. Toccami, ma non affondare il colpo. Leccami, ma non arrivare allo stecco. Annusa il mio fiore, ma attento all'ape impollinatrice! Po'racci! Poveri cervelli da 1300 gr di neuroni impazziti. Di questo passo avrete testicoli da 1 kg ed emisferi da 100 gr! E quando finisce la trasmissione resterete f...ti e soli a vita.

Qual è il messaggio che emerge da questi show? Che è l'aspetto, la superficialità e l'estetica a dettar legge. Che un uomo imbranato che ha studiato per anni può essere tranquillamente maltrattato, preso in giro e offeso in tv da un'oca. Che la volgarità di una volta è diventata la decenza di oggi. Che le tette, vere o rifatte, sono più importanti di una notizia economica, di un consiglio pratico, di un'informazione costruttiva... Di una tv che serve a qualcosa, insomma. Il messaggio è che ormai in tv (e alla radio) si può tutto. Posso far ridere usando parolacce a manetta, intrattenere il pubblico con immagini e comportamenti sessuali espliciti, disinformare nei telegiornali, sostituire Quark con Fenomenal, i dibattiti elettorali con l'Ultima Parola leghista, gli spettacoli di cultura con il niente. Oggi la tv di stato rispecchia fedelmente colui che sta plasmando questo stato a sua immagine. Non dico altro.

Ho divagato. A quanto pare, fuori dal mio corpo ho difficoltà a trovare un filo logico. Focalizzo...
Stavo nel corpo sequestrato di una escort televisiva da urlo. Una pupacchiotta dominante. Non dovevo destare sospetti...
Non si può. Non più. Devo uscirne...


Metodo Metodo Falconaskij... Occhi aperti. Osservo lungamente. Il muro, il soffitto, la finestra, lo specchio, le tette...
Le TETTE!!! No dai... Concentrazione!!! Il muro, il soffitto, la finestra, il soffitto, il pavimento, il muro, il secchione, il soffitto... le... le... le tette... Sigh...

Vabbè, vediamo che vuole 'sto secchione del caz...

- "Yuhuuu! Mi massaggi la schiena?"

martedì 4 maggio 2010

Il disservizio e le truffe mascherate di Mediaset Premium



Mignolo! Switcha su...su...su... La7, dai.


Premessa: odio Berlusconi, amo il Milan. Più sfigato di così... 
Mi consolo un po' sapendo che il nostro buon dittatore dell'amore a pagamento ha le mani in pasta ovunque e che se non si vuole avere nulla a che fare con le sue tv, i suoi giornali, le sue banche, i suoi negozi, le sue assicurazioni e così via 
(per ulteriori info: http://fiaccola.blogspot.com/2008/04/tutte-le-propriet-di-berlusconi-60-anni.html), bisogna soltanto chiudersi in convento (e sperare che non lo facciano papa) o emigrare all'estero.

Ho un abbonamento annuale a Merdiaset premium (non è un refuso) perché da buon tifoso mi piace seguire il calcio in diretta e viverne sportivamente le emozioni. Mediaset resta allo stato attuale l'offerta più accessibile per usufruire del campionato live, visto che in streaming sul web è un casino e bisogna avere una linea veloce e SKY ha prezzi superiori. Giorni fa ho ricevuto l'addebito bimestrale e ho riscontrato nuovamente, per la seconda volta, un addebito di ulteriori 4 EUR. Per principio e per capire cosa stesse succedendo ho telefonato col mio cell e la mia tariffa wind all'unico numero disponibile per parlare con un operatore, ossia all'199 303 404, che è un servizio a pagamento. Prova e riprova ecco la segreteria registrata e poi finalmente in operatore. Risultato? Altri 3 EUR regalati per 5-6 minuti di conversazione con un operatore maleducato. In teoria non avrei dovuto pagare più di 1 EUR, per cui mi sa che sotto sotto ti truffano anche con queste chiamate... Spero qualcuno verifichi al più presto. Comunque, ritornando alla chiamata mi hanno risposto che per "tacito consenso" le nuove proposte commerciali vengono direttamente approvate. Di fatto, anche i rinnovi annuali funzionano così. Senza disdetta vai avanti per un altro anno ecc... Solo che non ho ricevuto nulla che mi spiegasse e illustrasse la nuova proposta commerciale. A dire il vero, mi sa che sto ancora aspettando il contratto vero da firmare dopo quasi un anno, da rispedir loro... L'operatore ha insistito nel dirmi che non era possibile e, poiché la tirava per le lunghe senza riuscire a dimostrarmi la veridicità delle sue affermazioni (tipo la data d'invio della proposta commerciale per i due nuovi canali o l'indirizzo a cui è stata inviata la proposta, ecc), l'ho mandato a farsi una "capatina nel didietro" per direttissima. Per principio. Sarà pure un povero disgraziato che lavora per portare a casa il pane, ma poiché non riesco a mandare a quel paese direttamente il suo capo mi son dovuto accontentare. Dopotutto la gentilezza e la disponibilità negata giustificano in parte la mia presa di posizione fanculizzante. Sono decisamente deluso da questo sistema televisivo in cui la RAI pubblica non ha fatto nulla per contrastare i servizi a pagamento presenti sul digitale terrestre.
Quindi, morale della favola? Non c'è. Volevo solo parlar male di Merdiaset da qualche parte e contribuire a creare un sentiment negativo su questa azienda, sperando possa fallire non appena subentra l'altro colosso nella lotta per il digitale terrestre. Questa nota sarà pure soltanto una goccia in un mare di merda, ma spero che prima o poi contribuirà a far tracimare il tutto. La reputazione è tutto per una azienda e se volete aggiungere un contributo per fargliela perdere, fate pure... Che sia giustificato, però come nel mio caso.
Come sempre, No Berlusconi!

Mignolinho! Jamme ja! Passa 'sta palla!

lunedì 15 giugno 2009

L'arena del plebeo moderno


"La forza delle idee si concretizza nell'arena della fattibilità. In quest'arena i gladiatori si scontrano con la paura del fallimento o con le motivazioni della vittoria. Non tutti potranno permettersi di alzare lo sguardo sul pollice verso della maggioranza pretoriana, ma colui che decide di risparmiare il debole suo pari, alla faccia dell'Imperatore, farà seguito tra il popolo eletto-re e diffonderà concretamente l'idea del giusto e del buono. Vai Luigi! Sei il nostro Massimo Decimo Meridio armato di Rete e speranze! W FB e il WWW!"

Ho riportato un mio commento scritto sul profilo di De Magistris e ne traggo spunti per una discussione più ampia.
[Tanto oggi sono in ferie (alleluia) e posso dedicarmi con calma e diletto a FB. :-)]

L'Impero romano è stato caratterizzato da pax, benessere e prosperità per lunghi periodi, soprattutto per i tanti romani di Roma, talvolta anche per i romani acquisiti sparsi nelle province conquistate. L'imperatore governava nel bene e nel male, talvolta da illuminato col favore e il rispetto del popolo, talvolta da despota senza controllo. Spesso riusciva a tenere a freno il popolo illuso, patrizio o ignorante con i Giochi nell'arena e gli spettacoli negli anfiteatri. Erano l'Amici e il Porta a Porta dell'antichità. Era la televisione frivola e la stampa "p-l-atinata" dell'epoca. Tutto sotto controllo o quasi dell'Augusto e dei suoi fedelissimi. Anche le notizie dal fronte, le informazioni sulla "politica" interna, le news sulla vita personale del Caesar.
Il sangue dei combattenti schiavi e/o degli animali, nonché le rappresentazioni tragiche di Seneca o le commedie di Plauto e Terenzio, serviva a purgare l'istinto primordiale delle belve umane in cattività, dell'essere senziente, povero e ignorante, che non amava le costrizioni di una società governata da un rappresentante non desiderato (il corrispettivo del non eletto odierno) e che non voleva sottostare a un sistema in cui non avesse voce.
La voce serviva solo per gridare vita o morte nelle arene, per osannare o criticare attori da palcoscenico.
L'Impero romano fu. Oggi per fortuna non è più. Arrivarono i cosiddetti Barbari e lo smantellarono a poco a poco. Storia di popoli in rivolta che volevano ciò che non possedevano. Mors tua vita mea.
L'imperatore fu, ma persiste ancora oggi in altre vesti e forme. Non è un Illuminato.
Il teatro e l'arena furono, ma persistono ancora oggi in altre vesti e forme.
L'intelletto e il buon senso vengono attualmente cannibalizzati dallo spettacolo moderno e osceno dei media controllati e dall'informazione manipolata.
Un Imperatore nuovo che dice tutto e il contrario di tutto. Lui non sottostà al giudizio di alcuno. E' al di sopra delle parti. Il suo giudizio è insindacabile e la sua voce verbo. Deve rendere conto solo al suo Dio, che nulla ha di sacro. Osserva i pretoriani che si battono per lui nelle varie aule giudiziare, che scrivono per lui le menzogne di Stato, che sollazzano il pubblico con tette e culi in bella mostra.
Osserva i gladiatori di sinistra battersi tra loro a suo uso e consumo. Si uccidono uno dopo l'altro e lui gode. Osserva la plebe in magnanima adorazione e se ne compiace. Se Poppea e Catilina non bastano, lui si cerca nuove giovani baccanti. L'imperatore persiste ancora oggi, in abiti firmati e ville patrizie sparse per l'Impero d'Italia.
Mi chiedo, dove stanno i Barbari di oggi? La stampa estera è ben poca roba.
Mi chiedo, quanti gladiatori oseranno rivoltarsi al pollice verso del Regnante Supremo? Di Pietro, Grillo, Santoro, De Magistris, ecc lo fanno. Non lasciamoli soli!
Tutti armati di tastiera e Rete per vincere e convincere i gladiatori che si sono arresi alla sconfitta e alla morte politica.
Ad maiora!