Mignolo! Odi gli augellini far festa?
Cinguettano per le amministrative. Loro hanno vinto, gli italiani un po’ meno…
Oggi sole e brezza cosentina: voglio trascorrere la mattinata all’aperto a scrivere due-righe-due, senza pensare al concorso universitario, che langue scandalosamente da mesi dietro a proroghe tipicamente italiane, all’articolo sulla farmacovigilanza, che è in dirittura d’arrivo e alle decine di candidature e offerte sottocosto per le traduzioni. Pace e relax. Ora non si labora per qualche ora almeno… Dopo, semmai, si prega di nuovo per un posto nel mondo, magari fisso. Oggi mi do alla scrittura creativa, ai voli pindarici, che mi piacciono tanto e alle battute vere, non quelle di una cartella traduttiva, spazi inclusi.
Fuori scoppia la primavera: gatte in calore, grilli che rompono dalle 5 Stelle del mattino e Api che ballano la samba intorno ai meli in fiore, senza decidere da quale fiore suggere. E’ un’esplosione di vita e biodiversità e godo nello spaziare con lo sguardo tra un paesaggio virtuale, che scorre sul desktop e quello magnifico, profondamente e pittoricamente reale, delle mie colline cosentine.
Sono passati un sacco di mesi dall’ultima menata politica scritta sul blog ed eccomi di nuovo qua, a dare l’ennesima manata riflessiva sul futuro atto referendario, un po’ per pubblicizzare la mia nuova vetrina sul web, il qui presente superblog multiuso, un po’ perché è cambiata l’aria in Italia, come ha scritto la cara Concita nel suo editoriale (http://concita.blog.unita.it/aria-nuova-1.294016) e soprattutto perché ho nuovamente accolto il messaggio di Grillo di intervenire in prima persona per il cambiamento. Condividere su FB gli URL di altri non è proprio il massimo. Meglio creare idee, che copia-incollare quelle d’altri, anche se geniali e meritevoli. Dopotutto, è vero o non è vero (come dice sempre Di Pietro) che bisogna sempre porgere un’altra guancia? E’ vero o non è vero che è meglio metterci la faccia, piuttosto che il cu.o? Anche se di questi tempi molti pensano il contrario. Porgete per favore, che io metaforicamente parlando, porgo e mi sfogo scrivendo.
Da dove comincio? Ah, già dalla primavera… Fuori scoppia la primavera, ma… Ma… Non è uguale in tutto il Mediterraneo.
In Italia, la primavera è la classica pizza napoletana con bufala, rucola, prosciutto e grana di serie B. La primavera italiana è ancora una volta un pot-pourri (vaso-marcio) di immondizia puzzolente, abbandonata su strade o terreni campani privi di contadini, ormai disincentivati a coltivare; terreni ricoperti di pannelli e pale eoliche senza incentivi. Una pizza semplice, purtroppo sofisticata. Terreni malati che producono un biologico che non è affatto tale. Terra distrutta e falde avvelenate a go-go. Dico io, ma i Verdi non esistono in Campania? Dovrebbero fare man bassa di voti, o no? Forse il campano medio, come tanti italiani, se ne strafrega dell’ambiente e si accontenta di bere acqua clorata e privatizzata dalla fontana. Forse dormirebbe con le scorie in camera da letto come il nostro caro tumor-free Veronesi. Lui dice così perché ha i suoi interessi da difendere: gli fa comodo avere nuovi malati da consolare e trattare. Guai se si scoprisse un sistema per guarire il cancro! Oddio! Che fine farebbero i magistrati milanesi? A Veronesi, dategli pure il 5 per mille all’IEO, che così ci finanzia altri spot pubblicitari, mentre per il cancro continuate ad avere fiducia in Berlusconi, che promise di debellarlo in 3 anni. I tre anni stanno passando… Secondo me, se si facesse da parte lui, faremmo un passo avanti… Sto divagando come sempre. Non ho mai preso il brevetto per i voli pindarici. Salto di palo in frasca, ma al contempo conservo un pensiero irregolare, divergente e clandestino, che mi protegge dalla direttiva minzol-fediana fatta di censure e disinformazione. Direttiva che non vuole che si parli della festa che si terrà qualche giorno prima del mio compleanno, il 16 giugno…
Quale festa? Aspe’! Mo’ te lo dico. Come? Non ne sapevi nulla? Bene. Allora, torniamo alla nostra pizza connection. Il 12-13 giugno ci sarà un’allegra pizzata di gruppo. Siete tutti invitati! Non mi fate indire un referendum per capire chi viene e chi no. Venite tutti, c’è posto per oltre 25 milioni di italiani, sardi compresi, anche se hanno già dato alla grande. Bravi, ben fatto! La primavera farà presto i conti con 4 nuovi referendum e spero tanto cedi il passo all’estate incamerando 4 sì. Due contro la privatizzazione dell’acqua, uno contro il legittimo impedimento e uno contro il nucleare in Italia, che nessun cittadino vuole. In Sardegna il 97% ha detto no al nucleare. Ripeto: B-R-A-V-I!
Intanto, fuori è scoppiata la primavera araba, proprio bella e radiosa come quella ungherese di 50 anni fa, quando gli studenti e gli operai scesero in piazza a Budapest e morirono in 30.000. Porterà al cambiamento? Spero proprio di sì! Prima l’Egitto, poi la Tunisia, la Libia ora la Siria. Magari l’Iran… Tutti paesi che si affacciano sul mare Nostrum! La democrazia, come uno tsunami, si trasmette via mare! Spero presto coinvolga altri paesi del Mediterraneo, Italia compresa. Bravi i ragazzi arabi del web che hanno twitterato la loro voglia di libertà nelle qasbah del partito. Loro sì hanno servito una pizza saporita e rivoluzionaria! Hanno saputo mettere salame ungherese a profusione, sebbene sia contrario al loro credo, privo di salsicce e prosciutti. Poco importa. Pur di assaporare aria nuova, si deliziano di profumi nuovi e suini. Così si fa. In Italia, manco sanno cosa ca…o sia un tweet o un post. Vabbé, lassiamo perdere… Non siam mica qui a fare la permanente al porcospino (come direbbe Crozza-Bersani)!
Parliamo del referendum e lasciamo perdere i Salamini e i salamelecchi. Noi siamo un popolo che quest’anno festeggia 150 anni di pizza primavera (anche se alcuni vorrebbero ci fosse solo rucola sopra) e non possiamo permetterci (non ancora) di impugnare il salame senza avere l’approvazione e il riconoscimento dell’ONU e l’aiuto dei 5 potenti del consiglio di sicurezza. Per la no-fly-zone c’è tempo. Se continua così basta aspettare il fallimento dell’Alitalia.
Noi la rivoluzione dobbiamo farla in modo democratico, a colpi di voto.
Togliamo una mozzarella di bufala sofisticata alla volta e mettiamoci quella deliziosa, che ha fatto storia. Il cambiamento è possibile. Lo ha decretato l’esito di queste amministrative. Il popolo italiano è stufo del berlusconismo, di una politica fatta di soldi e di un parlamento interessato solo alla poltrona. Non votiamo più il Berlusconi di turno e diamo fiducia ai giovani. Per il futuro, ci sarà un’estate di grilli e formichine. Ascoltateli!
Togliamo una scaglia di grana ammuffita alla volta! Tra un po’ avremo la possibilità di dire no a 3 schifezze che questo pseudogoverno vuol propinarci: acqua privata, legittimo impedimento e, se rimarrà ancora valido, il nucleare in Italia. Diciamo sì per abolire le scaglie legittimamente indigeste, privatizzate e radioattive.
E infine, togliamo un po’ di prosciutto ricolorato e aggiungiamoci un po’ di salame ungherese! Facciamo sì che questa pizza primavera sia un po’ più internazionale e dal gusto rivoluzionario: diffondete i vostri tweet corali tra i vostri cari e amici, fate sapere agli italiani che hanno ancora la possibilità di farsi bagnare dall’ultima onda dello tsunami di questa primavera mediterranea e andate a votare sì al referendum del 12-13 giugno!
Mignolo, hanno vinto per davvero? Cosa? Ah, una pizza ungherese… E il salame? Ah, capisco, l’ha portato Beppe…
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