martedì 9 dicembre 2008

L'etica delle mosche bianche

Mignolo, sto ponderando.
Zzz zzz... Zzz zzz... Swift... Zzz Zzz... Zzz zzz... Iban... Zzz zzz... Bin... Zzz zzz zzz...
Miiiignoloooo!!! Uccidi subito questa mosca!



C'erano una volta alcuni ancestori umanoidi, brutti, sporchi e pelosi che decisero di farla finita con le pisciatine territoriali, poiché non erano una cosa chic e raffinata da fare: puzzavano, seccavano le piante e creavano solo disguidi, che finivano con botte da orbi (occhio mio x occhio tuo) e mutilazioni alla Bobbit... Gli scimmioni smisero di ammazzarsi per quella sgrollatina di troppo e stabilirono nuove regole di bon ton comportamentale. Decisero infine cosa fosse giusto fare e cosa, invece, sbagliato. Nacque così una stirpe di scimmioni sapiens senza pelo, un nuovo ordine sociale e democratico e con esso una famiglia di idee innovative in genere condivise, quasi una specie di savoir faire etologico attinto da un ideale protocollo comunemente accettato, strafatto di regole e leggi non scritte. Da tutto ciò nacque, insomma, quella disciplina oggi denominata etica, che da Aristotele ad oggi serve più o meno a spiegare e giustificare quel dis-imprinting condizionato cui veniamo sottoposti fin dalla nascita.
Da allora l'etica si è evoluta lentamente, selezionata di pari passo coi bis-sapiens (che invece ci hanno messo ben poco ad affibbiarsi un nuovo grado di sapienza), mutando e figliando in tante etiche ortologhe. Oggi si trova plasmata in modo alquanto uniforme in una nuova sintesi, che classifica e differenzia i comportamenti dell'uomo in buoni, giusti o moralmente leciti, rispetto a quelli oggettivamente ritenuti cattivi o, dal punto di vista morale, decisamente inappropriati.

Teoria e parole. Solo teoria, tante parole e molte stronzate. Bene e Male. Opinabili. Soggettivi. Abusati e stravolti a seconda delle occasioni. E si sa che le occasioni rendono l'uomo non solo ladro, ma anche barbaro, amorale e incivile. Di esempi ce ne sono a iosa. Di seguito, solo qualcuno in merito alla sofferenza. Nel mondo ci sono un miliardo di persone che fanno la fame e soffrono. Un miliardo! In aumento... La Terra è sempre più inquinata e soffre. Si rivolta e combatte, ma l'infezione è profonda. Il mio prossimo è senza lavoro e soffre. Non ha il coraggio di rubare. II mio prossimo non ha trovato un biglietto per l'America e soffre. Vive nel Burkina Faso e sogna il pacchetto Marlboro da 20 sigarette. Il mio prossimo è malato e non ha assistenza. Soffre. Il mio prossimo è vecchio. Soffre la solitudine, non la vecchiaia. Il mio prossimo è italiano e soffre. Punto. Talvolta vorrebbe tentare il suicidio, fare lo sciopero della fame, magari morire per davvero, ma tutto ciò non fa chic. Se si muore per davvero poi non si fa una bella figura. C'è l'etica che ti fotte. E poi c'è chi ti punisce e ti fa soffrire pure nell'aldilà. Il mio prossimo soffre perché vorrebbe fare qualcosa, ma non può. Altri, invece, possono. Continuano a mangiare per 6, ad arricchirsi al posto di milioni di poveracci legiferando a piacimento, rubando milioni di galline e vendendo miliardi di sigarette. O farmaci. O armi. Etica da ricchi. Continuano a figliare l'etica che vogliono, a chiedere reni clandestini per trapianti deluxe, a decidere della vita altrui e del futuro della nostra e vostra biodiversità... Etica a go-go. Etica del relativismo. Solo qualche esempio sulla vittoria del cannibalismo etico. Parole come tante...
Domani torno a marcare il mio territorio e a digrignare i denti.


Alcune mosche sono bianche per via di una mutazione. Non sono comuni...
Prof! Mignolo!
Lasciatela stare e fate i buoni che conquisterete il mondo.

1 commento:

fiorediniobe ha detto...

chiunque abbia dentro di sè una mutazione trovi il coraggio di farla vivere, fino in fondo.
chi muta ha il dovere di arricchire la vita con la sua originalità.
chi lo farà non rispettando l'altro, tradirà se stesso, e sarà solo...una mosca tse-tse!
ciao mister, a presto